L’autoritratto fotografico come terapia per il corpo

da | Mag 20, 2022 | autoritratto terapeutico, fototerapia e fotografia terapeutica | 0 commenti

Ti sei mai fermatə a chiederti “Cosa rappresenta il corpo per Me?” 

Io mi sono risposta con queste parole:

Il corpo è la mia casa.
È il luogo dove abita la mia Anima.
È lo specchio dove le mie emozioni, sentimenti e pensieri si riflettono e prendono voce. Il riflesso di me allo specchio.
È lo strumento attraverso il quale mi relaziono con il mondo, è il medium nell’incontro con l’altro.

Ti scrivo queste parole perchè spesso il confronto con noi stessi “allo specchio” è un’esperienza carica di sofferenza.
E all’origine di questa sofferenza vi è una visione distorta della nostra immagine corporea che non ci permette di amare a pieno ciò che io ritengo casa: il corpo.

Cos è l’immagine corporea e come ci influenza?

P.aul Schilder definisce l’immagine corporea come “il quadro mentale che ci facciamo del nostro corpo”. Una rappresentazione mentale che ha a che fare più con il nostro aspetto fisico che con la nostra interiorità.

L’immagine del nostro corpo che ci formiamo nella mente, il modo in cui il nostro corpo ci appare è influenzato però da emozioni, sentimenti ma anche atteggiamenti che altri hanno o hanno avuto nei nostri confronti; una rappresentazione mentale che non è statica ma si modifica continuamente in base alle diverse esperienze personali.

Schilder, infatti, afferma che “un’immagine corporea è sempre in qualche misura la somma delle immagini corporee della società” e “muta a seconda di colui col quale ci articoliamo”.

Il modo in cui ciascuno di noi osserva il proprio corpo, e di conseguenza il modo in cui esso appare ai nostri occhi, agisce sui nostri comportamenti, emozioni, pensieri e sulla nostra autostima.

Può capitare che, in alcuni momenti della vita, potrai criticare o rifiutare il tuo corpo. La sensazione che percepiamo è di disgusto o talvolta di rifiuto. Senti quel corpo come estraneo Fai fatica a osservarlo e, a volte, anche a mostrarlo.

Pensi a come sei.
Pensi a come gli altri ti vedono.
Pensi a come vorresti essere.

E nel mentre pensi, l’insoddisfazione verso il tuo corpo si intensifica, prende il sopravvento e diventa negativa per il tuo benessere.

È questo il momento in cui devi dire basta e iniziare a riappropriarti della tua casa, anche se il percorso sarà faticoso e a volte anche doloroso.

Come puoi quindi riconnetterti con il tuo corpo e prendertene cura nella sua interezza?

 Cambiando la narrazione del tuo corpo attraverso le immagini, in modo che l’immagine del corpo e il tuo corpo possano diventare i protagonisti di quella narrazione.

Quando le parole non bastano per descrivere un vissuto o delle emozioni è possibile fare ricorso ad altri strumenti che favoriscono l’espressione del proprio mondo interiore.

La fotografia è un potente strumento attraverso il quale poter mettere in comunicazione il corpo (realtà esterna) con l’anima (realtà interna).

Lavorare con le fotografie, in un contesto protetto e non giudicante, ti  permette di:

  • familiarizzare con la tua immagine
  • dare parola e nuovi significati al proprio corpo
  • vedere con occhi nuovi e valorizzare parti di Te
autoritratto come terapia per il corpo

Una tecnica fotografica dal potere fortemente terapeutico e trasformativo è l’autoritratto.

Fin dall’adolescenza ho sperimentato su me stessa questa tecnica come esplorazione interiore, e questo viaggio esplorativo all’interno di me mi ha permesso di ritrovare e riconoscere chi ero realmente. Mi ha permesso di diventare chi già ero: Io, Silvia, unica e irripetibile!

Si tende ad assegnare all’autoritratto il solo scopo narcisistico, di mostrarsi all’altro, ma l’esercizio dell’autoritratto è qualcosa di più profondo che coinvolge con sé dei processi psicologici (esempio: paura della morte).

“Il ritratto e l’autoritratto in particolare, hanno a che fare con la rappresentazione che diamo di noi stessi al mondo, il processo attraverso il quale diamo un volto alla nostra identità.”

Stefano Ferrari

E a questa citazione aggiungere: “il processo attraverso il quale diamo un CORPO alla nostra identità”.

Dunque l’autoritratto è qualcosa di più profondo della semplice estetica, è uno strumento d’indagine interiore, un mezzo espressivo mediante il quale poter indagare e manifestare al mondo la propria Essenza.

Durante la pratica dell’autoritratto il corpo assume un ruolo fondamentale e per questo ho pensato di proporti un esercizio di fotografia terapeutica.

Prima di farti sperimentare questa pratica fotografica, è necessario entrare in contatto con il proprio corpo, interrogarlo, ascoltarlo per poi lasciarlo libero di esprimersi.

Prenditi del tempo e quando lo desideri, posizionati davanti ad uno specchio e osservati. All’inizio può non essere facile ma in questo modo potrai prendere consapevolezza dell’atteggiamento che hai nei confronti del tuo corpo.
Cosa osservi con giudizio?
Quali parti del corpo attirano la tua attenzione quando ti giudichi o valuti?

Quando ti senti pronta per interrogarlo e ascoltarlo, scrivigli una duplice lettera:

Caro corpo, quando ti guardo penso…
(Quali sono i pensieri ricorrenti rispetto a queste caratteristiche e alle singole parti fisiche?)

Caro corpo, quanto ti guardo provo…
(Quali sono i sentimenti che proviamo rispetto a queste caratteristiche e alle singole parti fisiche?)

Questo passaggio, come detto prima, può essere faticoso e anche doloroso, quindi se percepisci delle resistenze o senti di avere bisogno di una guida non avere timore a contattarmi.

Adesso, dopo aver interrogato e ascoltato il tuo corpo, è il momento di lasciarlo libero di esprimersi e di ri-cucire quelle parti di Te ormai frammentate e instabili scattandoti degli autoritratti.

All’interno delle risorse gratuite (sezione alla quale puoi accedere solo se iscritto alla mia newsletter) troverai una guida contente 10 idee per approcciarti alla pratica dell’autoritratto.

Cosa cambia tra vedere il tuo corpo allo specchio e vederlo in fotografia?Nello specchio, l’immagine è legata alla percezione che tu hai su di essa; nella foto o nel video, tu puoi riflettere te stessə e dialogare con l’immagine ma anche rivederla, manipolarla e descriverla.

Ispirazione e visione

Nel tuo lavoro con l’autoritratto, specialmente se sei alle prime armi, puoi ispirarti ad altri artisti.

Una fotografa contemporanea che ho scoperto durante il lockdown è Chiara Vitellozzi che nella sua biografia scrive:

“La mia ricerca si concentra sul corpo, sui dettagli, sull’autoritratto.
Quando mi fotografo  non fotografo me, fotografo quello che vorrei essere e che ancora non so di volere.
Quando fotografo altro, fotografo quello che sento, vivo, penso.”

Ti consiglio di visionare i suoi lavori sul suo sito www.chiaravitellozzi.com e sul suo profilo Instagram non per copiarli, ma per ispirarti e per farti catturare dalla loro profondità. 

Nell’analisi fotografica puoi aiutarti attraverso queste domande:
1. Cosa ti colpisce della foto?
2. Quali oggetti-simboli presenti nella foto ti rappresentano?
3. Come puoi elaborare e rendere “personale” anche solo uno di questi oggetti-simboli che ti attirano?
4. Cosa puoi aggiungere di tuo?

Dopo aver riscoperto il tuo corpo attraverso la pratica dell’autoritratto, è arrivato il momento di ri-abbracciarlo e per farlo ti consiglio di applicare questa semplice pratica:

Stampa la fotografia e osservala.

Prova a concentrarti su ogni parte del tuo corpo e a pensare cosa fa di positivo per te (ad esempio: gli occhi ti permettono di guardare, le gambe di camminare, le mani di scrivere….).

Dimostra gratitudine al tuo corpo: ringrazialo!

Dai un titolo alla tua foto.

Quindi cosa rende l’autoritratto terapeutico?

Nel lavoro con l’autoritratto non è importante il “come” o “la bellezza” del contenuto visivo, bensì:

  • il processo che risiede alla base, il “perché” hai rappresentato quell’aspetto di Te
  • la reazione che si verifica nel momento in cui lo si osserva per la prima volta
  • il significato personale che si genera quando si interagisce con esso
  • il “cosa” noti, il “cosa” dice di Te e della tua relazione con ciò che hai raffigurato

L’autoritratto fotografico diventa una “terapia” per il corpo e per l’Anima quando ti permette di andare oltre ciò che hai rappresentato, di ricontattare te stessə, di integrare le tue luci e ombre e di far brillare il tuo potere interiore.

Se vuoi approfondire l’autoritratto come terapia puoi farlo leggendo questo articolo.

La pratica dell’autoritratto è uno degli strumenti che puoi sperimentare costantemente per riconnetterti con il tuo corpo. La fotografia terapeutica da sola non è sufficiente e potresti sentire la necessità di una guida che ti aiuti a ricucire i frammenti del tuo Corpo e della tua Anima.

In questo caso la figura di uno psicologo formato in fototerapia può esserti utile perché possiede gli strumenti idonei per accompagnarti nel tuo viaggio di esplorazione. Un viaggio durante il quale potrà aiutarti a distaccarti dall’immagine distorta che hai del tuo corpo, aiutarti nel creare una distanza tra TE “persona che guarda” e TE “persona ritratta” e accompagnarti nel rivivere le emozioni, i pensieri e le fantasie provocate dalla visione della fotografia.

 

Grazie per essere arrivata fin qui, se vuoi condividere con me le tue riflessioni, il tuo punto di vista sull’argomento o le sensazioni provate durante la lettura dell’articolo scrivimi a info@silviaprevitera.it.
Se invece desideri ricevere maggiori informazioni sui miei servizi di Fotografia Terapeutica e Psicologia a mediazione espressiva-corporea puoi scrivermi o prenotare una chiamata conoscitiva. Saprò consigliarti il servizio più adatto per Te.

Un abbraccio,
Silvia

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